L’esame è un momento di verifica nel quale l’allievo ha la possibilità di dimostrare cosa ha imparato.
Si struttura in tre momenti, analoghi a quelli dell’allenamento: il kihon (la tecnica), il kata (la forma) e il kumite (il combattimento).
Le cinture colorate affrontano l’esame (fino al grado di cintura marrone) all’interno del proprio dojo. Nel giorno prestabilito una commissione composta da alcune delle cinture nere appartenenti allo stesso dojo verifica le competenze dell’allievo sulla base di programmi d’esame federali (ogni federazione ha i suoi programmi) sotto la supervisione del Direttore Tecnico.
È normale che i bambini e gli atleti più giovani puntino al passaggio di cintura come se questo, di per sé, rappresentasse lo scopo di tutto un anno di allenamento. Tuttavia, questa ambizione non deve far perdere il senso autentico della ricerca rappresentata dalla via del Karate: il continuo miglioramento e perfezionamento di sè.
Non ha senso vivere l’esame come una fonte d’ansia eccessiva e incontrollata o rapportarsi a un’eventuale bocciatura come se rappresentasse la fine del mondo.
In caso di esito negativo dell’esame significherà solo che sarà necessario impegnarsi di più.
Ma anche la promozione non rappresenta un punto di arrivo, significa solo che da quel momento in poi il compito sarà ancora più impegnativo.