Karate Tradizionale – 5 consigli per scegliere il tuo dojo o quello dei tuoi bambini (parte prima)
Il karate a Torino è diffusissimo e il karate shotokan ancora di più: ci sono corsi di karate per bambini, per adulti e per ogni categoria; decine di palestre con mille offerte diverse, con centinaia di corsi di arti marziali.
Eppure se ci si vuole avvicinare sinceramente a questo tipo di pratica è bene ricordare che nei suoi Niju-kun (i venti principi fondamentali che regolano la pratica del karate) il Maestro Funkoshi (l’inventore del karate moderno, così come lo conosciamo oggi) dichiara
“Il karate si pratica per tutta la vita” (il 9^ principio).
Non è un obbligo, è chiaro, ma un modo che il Maestro ha usato per far capire lo spirito con il quale ci si deve avvicinare al Karate: ci vuole costanza e un allenamento continuo.
Quindi, sebbene possa capitare di cambiare Maestro o dojo, è chiaro che la soluzione ideale per chi, come te, sta pensando di iniziare karate tradizionale sarebbe riuscire a scegliere con attenzione dove praticare perché potrebbe essere una decisione che ti porterai dietro per molto tempo.
Ma come dovresti scegliere il tuo dojo?
Il rischio è di finire nelle mani di incompetenti che vantano titoli altisonanti invece di dimostrare il loro valore sul tatami e con la loro condotta (non tutti lo sanno, ma il mondo del karate è un insieme di tantissime realtà diverse – ognuna con le sue qualifiche e i suoi gradi – e tra queste puoi trovare il meglio o il peggio a disposizione, indipendentemente dal grado sventolato).
Anche all’interno delle federazioni più serie i maestri non sono tutti uguali e anche se ci sono esempi che sfiorano l’eccellenza molti altri sono buoni solo a fare video in slow motion su youtube.
Io sono stato molto fortunato: mio padre e mio zio praticavano già karate quando ho cominciato, così hanno saputo consigliarmi e indirizzarmi verso un Maestro che in 16 anni di pratica non ho mai smesso di rispettare e di seguire.
Così ho deciso di provare a condividere una parte di ciò che ho avuto modo di osservare in questo periodo per permetterti di beneficiare della mia fortuna. Ho tracciato 5 semplici punti che ti potranno essere di grande aiuto per scegliere con più consapevolezza dove iniziare il tuo percorso. Ti presento i primi due di seguito e troverai i tre restanti nel prossimo articolo.
1 Non è fitness: il comfort è piacevole ma non importante
Ho cominciato nel 2003 in una palestrina davvero molto bella. Nonostante questo, gli esami erano organizzati in una palestra abbastanza scomoda e con il parquet che – da principiante – metteva a dura prova i miei piedi ancora morbidi. Negli anni successivi ci siamo allenati in un corridoietto 2 metri per 6 situato all’interno di una sala pesi, in una saletta in Barriera di Milano (uno dei quartieri periferici di Torino) concepita per le feste per bambini, nella sala stretching di una palestra di ballo, in un parco, in una cinquantina di palestre scolastiche e così via.
Si ok, ma qual è il punto?
Il punto è che iniziando karate si comincia un percorso di automiglioramento e consapevolezza fatto di sacrifici e sudore (ma che regala grandi soddisfazioni) che non c’entra nulla con le sale pesi “alla moda” dotate di tutti i comfort.
Non fraintendermi: a tutti piace una bella palestra e, se c’è, tutto di guadagnato. Ma non è quello l’obiettivo, quindi non badare alla sauna, alle poltrone massaggianti e a tutto questo “fumo”, ma vai dritto alla sostanza per capire se ciò che ti viene dato dal Maestro è di qualità o meno.
2 Il dojo è il Maestro
Il Maestro è il cuore della lezione: colui che trasmette il suo bagaglio di competenze e abilità agli allievi. Quello che devi capire, quindi, è quanto il Maestro sappia trasmettere ai suoi allievi.
Quanto si cura dei suoi allievi? Quanto partecipa alla lezione? Che storia ha come praticante? Tutte queste domande sono fondamentali per cominciare bene a praticare. Di sicuro non puoi pretendere di interrogare il maestro appena arrivato né di valutare le competenze di un esperto, ma puoi certamente fare attenzione ai dettagli, verificando la sue capacità di far crescere gli allievi che frequentano già da un po’ e sperimentando la passione che mette in quello che ti sta insegnando.
Domani completerò la presentazione dei cinque consigli per scegliere bene il proprio dojo con gli ultimi tre punti. Nel frattempo, se hai notato qualche altro elemento che andrebbe preso in considerazione e hai voglia di condividerlo, scrivi pure la tua esperienza nei commenti.
A domani!